La cultura è come l’aria che respiriamo.
Dà forma, senso e contenuto ad ogni nostra azione.
È appunto come l’aria che ci avvolge e ci è talmente connaturata che nemmeno la percepiamo.
Eppure da diversi anni ci siamo accorti che questa aria è cambiata. Si è arricchita, ad esempio, di profumi, e non solo in senso metaforico, che prima non percepivamo.
È stato così che ci siamo accorti che c’erano persone che, pur facendo le nostre medesime azioni, vivevano in modo un po’ diverso: vestono colorato, parlano una lingua nuova, mangiano cibi con gusti a noi sconosciuti. In una parola vivono una cultura che non è la nostra, ma vivono bene lo stesso.
Quanto conosciamo queste culture?
Certamente una FESTA DEI POPOLI non risolve il problema di una conoscenza globale, tuttavia ci offre l’opportunità di aprire gli occhi e di guardare quello che fino ad oggi non abbiamo ancora potuto, o peggio, voluto vedere. È un’occasione preziosa per imparare a conoscere, condividere e, speriamo apprezzare, tutte le espressioni culturali presenti tra di noi che, come tessere colorate e lucenti, contribuiscono a formare quel mosaico meraviglioso che è il mondo.
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